Credere nei sogni

Questo gioco esiste perché ho creduto nel mio sogno. Il sogno di un creativo appassionato di giochi e impegnato, fin da bambino, nell'invenzione di giochi: giochi da casa, da giardino, da spiaggia, da pomeriggio con gli amici gamers, giochi di carte, di dadi, giochi con e senza tabellone, giochi con la fionda, giochi di ruolo e giochi di immaginazione. Ho accumulato in cantina decine di prototipi mai realizzati perché mi interessava di più la creazione che non la pubblicazione. Il sogno di un filosofo che poi all'università ha studiato la logica e la semiotica del gioco come strumento di comunicazione, ha studiato Platone, Shiller, Callois, Huizinga e altri nomi importanti dell'elaborazione concettuale del gioco e si è laureato con una tesi in logica ed estetica intitolata il Gioco dell'Armonia. Il sogno di un giocatore di browser game di strategia e battaglia che, anno dopo anno, provando un gioco dopo l'altro, si ritrovava sempre più insoddisfatto dei giochi esistenti perché nessuno riusciva a intepretare i meccanismi profondi del potere, gli aspetti della guerra e del conflitto che davvero lo appassionavano poiché gli si presentavano solo sistemi di contabilità di risorse con grafiche spettacolari e poche varianti concettuali.

Embrionalizzazione

Siamo nel 2013. L'insoddisfazione inizia a trasformarsi in visioni, immagini, possibilità. Un magma di possibili schemi di azione per il giocatore. Nasce l'embrione di questo progetto. Invece di lasciarlo morire nel mondo delle fantasie ho inziato a elaborare le idee, strutturandole per renderle ordinate e collegando fra loro gli elementi. Gli scacchi, le battaglie a colpi di sassi sulla scogliera di Stromboli, Medioeval Total War, la psicologia, gli intrighi, la diplomazia, il Trono di Spade, la filosofia morale, Warhammer, Ikariam, Travian, i social, la politica, l'arte della guerra di Sun Tzu, la storia del medioevo, i giochi di ruolo... E congiungendo tutto questo con ordine si è iniziato a definire uno schema più preciso che dopo un paio di mesi di lavoro è diventato la bozza di un browser game di strategia come non si era mai visto prima. Si trattava allora di un progetto cartaceo, una descrizione sommaria di quali funzioni e quali possibilità il gioco avrebbe dovuto offrire al giocatore.

Crowd Founding

Con questo progetto cartaceo in mano, e soprattutto immaginando il gioco, immaginando di poterci giocare, esplose in me un desiderio nuovo rispetto al passato: la necessità impellente di realizzarlo, di pubblicarlo. Avevo sempre realizzato prototipi per il gusto di provare l'esperienza del gioco, ma in questo caso non potevo realizzare il mio prototipo in autonomia: mi serviva molto denaro, un finanziamento per pagare dei programmatori e realizzare il software del gioco. Pensai quindi di provare con il crowdfounding e mi impegnai a illustrare e promuovere il progetto. Sono anche riuscito a raccogliere quasi 2000 euro. Nulla, a confronto del costo di un progetto del genere. Restituii dunque i soldi, ringraziando di cuore i miei pochi sostenitori. Mi ritrovai con un dolore spasmodico, una fitta lancinante, la frustrazione di un desiderio imperativo: giocare al mio gioco, provarlo.

Programmare php, html, javascript...

Siamo nel 2015. Ancora non riuscivo ad arrendermi. Ogni tanto mi risaliva alla mente il gioco, il progetto, il gioco del potere. Rileggendo il mio "progetto" mi entusiasmavo da solo all'idea di giocarci, e mi rodevo le budella nel senso di impossibilità dato dal non avere i fondi. Fino al giorno che dissi a me stesso: "Ho imparato tante cose nella vita, chi dice che non posso anche imparare a programmare?". Per questo ad aprile 2015 ho letto la mia prima guida php. Mi misi al lavoro sottraendo ore al sonno e dormendo circa 4 o 6 ore a notte, in tutti i momenti di tempo libero e qualche volta sottraendo tempo al lavoro. Aiutato dall'avere studiato molto bene la logica all'università, dopo un mese iniziai a fare i primi progressi seri. Decisi di provare a buttare giù le basi di un sito che avrebbe potuto essere una traccia più concreta per illustrare il mio progetto. Mese dopo mese costruivo pagine e pagine di software, elaborando le procedure per la creazione del personaggio, le operazioni e le funzioni con il Database per leggere e scrivere i dati, i form per far interagire il giocatore, e poi la creazione dei villaggi, e la creazione delle terre, il castello, le strutture del castello, la produzione dei villaggi, e infine le truppe, gli eserciti... Tutte pagine puramente strutturali, senza grafica, tabelle grigie su fondo bianco, dati scarnificati, l'ossatura della mia creatura.

Lo scheletro

Dopo circa sei mesi mi decisi ad affrontare il suo cuore: la battaglia. Lo sviluppo del software mi poneva problemi complessi, come l'interazione contemporanea fra due giocatori sugli stessi dati, le manovre da assegnare alle unità, le procedure per valutare attacchi, e poi le tattiche e i danni, armatura, peso, movimento, spostamenti, caselle, ostacoli, fughe, il terrore, la fama, il morale, in numero di unità, la posizione... Tre mesi dopo ero riuscito ad elaborare una procedura che rappresentava abbastanza bene la battaglia. Provandola ebbi una sensazione strana: pensavo di aver finito la mia "bozza" da presentare, e invece mi resi conto che ero all'inizio della possibilità di provare a realizzare il mio gioco da solo.

Muscoli, tendini e pelle

Si trattava di dar corpo ad una struttura, di rendere le pagine navigabili, di irrorare tutto il software con abbondanti dosi di html e javascript per renderlo fruibile da altri, oltre che da me. Qualcuno, navigando in questo sito, potrebbe non credere che non avevo alcuna esperienza né di programmazione né di web design, mentre gli esperti non tarderanno a trovare errori su errori nel modo in cui ho realizzato le pagine. Ma spero che i loro giudizi siano ammorbiditi dalla considerazione che sono tutte pagine create da un filosofo autodidatta. Devo anche dire che in certi momenti di blackout la luce è tornata grazie al guru Gennaro "solutions" Russo, il programmatore che mi ha sostenuto e insegnato non poche cose e senza cui sicuramente oggi il Gioco del Potere sarebbe molto diverso da come lo troverete. Con tutta la potenza dello scudo protettivo dei suoi trucchi e la magica spada jquery che mi ha donato, ho potuto finalizzare il sistema dotandolo anche di alcune comodità per una user experience più gradevole.

Quindi?

Spero che questa esperienza ludica a base di battaglie, intrighi, diplomazia e sotterfugi possa emozionarvi, farvi sognare e farvi arrabbiare, farvi godere e farvi rilfettere. Il senso profondo c'è ma non si vede (sono un filosofo, ma conosco i trucchi dell'arte), i significati soggiacciono alle procedure, ma non richiedono di essere compresi se non da chi aspira al potere. Mia moglie quest'anno ha partorito Anna. Ahimè io ho potuto partorire il Gioco del Potere, poiché non ho utero, ma spero che con la mia creatura vi possiate divertire, essa vivrà respirando il vostro piacere.
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