Come elevare il livello e restituire organicità e coerenza alla comunicazione disomogenea e caotica di un marchio alimentare
luglio 2014 - oggi
L’azienda Stefania Calugi produce alimenti a base di tartufo. Al momento di iniziare il progetto aveva in catalogo circa 150 referenze diverse. Negli anni era cresciuta notevolmente ma senza gestire in modo sistematico la produzione dei propri strumenti di comunicazione - a partire dalle etichette - accumulando negli anni differenze, incoerenze, estetiche diverse. Partendo da una dimensione semi-artigianale, si era affidata, per l’elaborazione delle etichette e dei cataloghi, a tipografie, senza quindi poter beneficiare di una precisa strategia di comunicazione. Si trovava perciò in una situazione difficile: i buyer e i grossisti di un certo livello rifiutavano il prodotto, pur apprezzandone molto le caratteristiche organolettiche e l’alta qualità. L’azienda non riusciva più a crescere e a sfruttare il proprio potenziale produttivo.
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